COME SCEGLIERE DIMENSIONI E CARATTERISTICHE DEL MANUBRIO DA STRADA?

Il manubrio è spesso considerato un accessorio di secondo piano, al contrario, è invece un elemento fondamentale che spesso contribuisce al comfort generale del ciclista.
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Il manubrio è spesso considerato un accessorio di secondo piano perché a prima vista non sembra influire sulla postura o guidabilità del mezzo.

Al contrario, è invece un elemento fondamentale che spesso determina l’apprezzamento del telaio nel suo insieme e contribuisce al confort generale del ciclista.

Un manubrio sbagliato può provocare forti dolori al collo e alla regione cervicale come anche ai polsi e al gomito. Inoltre una dimensione inadeguata del manubrio rende difficile la guidabilità del mezzo specialmente quando si affrontano tornanti su strada o durante i single track in MTB.

 

Per prima cosa dobbiamo suddividere i manubri in tre grandi famiglie: i manubri con la classica forma a corna rovesciate utilizzati per le bici da strada, ciclocross e in alcune discipline della pista; i manubri MTB e i manubri aero comprensivi di appendici.

Le caratteristiche che definiscono un manubrio da strada sono essenzialmente 4:

  1. La larghezza (misurata sempre al centro del tubo nel punto dove si appoggiano le mani)
  2. Il drop ossia l’altezza verticale della curva.
  3. Il reach cioè la profondità orizzontale della curva.
  4. La forma della piega.
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Una volta definita la disciplina è di fondamentale importanza conoscere le caratteristiche morfologiche funzionali del ciclista.

Ad esempio, la larghezza del manubrio è direttamente proporzionale alla distanza interarticolare scapolo-omerale.

È importante la corretta rilevazione di questa misura; in passato, erroneamente, era consuetudine rilevare la larghezza massima delle spalle includendo anche il volume del muscolo deltoide che in realtà non influisce sull’allineamento delle braccia e sulla scelta del manubrio.

Il modo più appropriato per registrare la misura delle spalle è quella di rilevare la distanza tra i due processi acromiali che molto si avvicina alla distanza dei centri articolari dell’articolazione scapolo omerale.

Per quanto concerne, invece, drop e reach, la scelta è condizionata dalle proporzioni del soggetto.

Come prima regola è bene ricordare che più è grande un soggetto e maggiori debbono essere il drop ed il reach.

La seconda invece riguarda le proporzioni che, a seconda delle circostanze, suggeriscono manubri con caratteristiche differenti.  Ad esempio un soggetto che presenta proporzionalmente un avambraccio più lungo del braccio dovrebbe scegliere un manubrio con un reach generoso ed un drop minimo. Contrariamente un soggetto che presenta un braccio eccessivamente più lungo dell’avambraccio è preferibile che utilizzi un manubrio con un drop molto accentuato rispetto ad un reach ridotto.

Variazioni del rapporto lunghezza del tronco e lunghezza degli arti superiori sono invece da compensare con la gestione dell’attacco manubrio solamente dopo aver scelto la geometria del telaio adatta alle proprie caratteristiche.

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