COMODITÀ IN SELLA: LA SEDUTA IDEALE

La scelta della sella ideale è fondamentale per ottenere prestazioni di buon livello senza rinunciare alla comodità e al benessere durante la pedalata.
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Grazie al sistema idmatch, e in particolare alle misurazioni con lo Smart Caliper, è possibile individuare la taglia della propria sella ideale con assoluta precisione garantendo a ogni soggetto la seduta più corretta, ovvero con le ossa ischiatiche che appoggiano nella parte posteriore della sella, dove la larghezza è massima e dove si raggiunge il più elevato comfort e la migliore funzionalità durante la pedalata.

Allora perché nonostante tutto alcuni ciclisti avvertono ugualmente problemi da eccessiva pressione sulla sella? La risposta va cercata in errori di montaggio o di utilizzo da parte del singolo. 

Sella troppo alta…

Come evidenziato dai dati raccolti dal nostro sofisticato sistema di bikefitting idmatch BikeLab, uno degli errori che più frequentemente si osserva tra i ciclisti amatoriali, riguarda l’eccessiva altezza della sella.

Alzare troppo la posizione della sella è spesso una moda “estetica”, in quanto la bicicletta con un reggisella molto esteso è considerata più “elegante” e armonica, ma non dimentichiamo che non stiamo parlando di un’opera d’arte da esporre, bensì di un mezzo tecnico da utilizzare per esprimere una prestazione.

Da uno studio condotto su di un campione di 270 ciclisti, che dichiaravano di soffrire di dolori da iper-pressione sulla sella, nonostante avessero provato modelli differenti, si è osservato che il 79% adottava una posizione della sella troppo alta rispetto alle proprie caratteristiche anatomo-funzionali.

In questi casi, in pratica, il soggetto in pratica non è in grado di compiere una rivoluzione completa della pedalata, e quindi deve compensare in altri modi, dando origine ai problemi.

… e troppo avanti

Nello specifico di questa ricerca, più del 70% dei ciclisti presi in esame, ha adottato una posizione troppo avanzata della sella, per ridurre la distanza tra la seduta e i pedali. Cercare di rimediare ad un errore con un altro errore non è però la soluzione giusta, ovviamente. Infatti nel caso analizzato la sofferenza dei soggetti risultava accentuata, principalmente a causa della fuoriuscita delle tuberosità ischiatiche dal piano della seduta, e alla conseguente invasione del naso della sella all’interno dell’arco ischiatico, dove decorrono vasi e nervi che devono essere preservati da qualsiasi pressione.

Riguardo a questo aspetto va anche evidenziato che negli ultimi anni, come “impostazione” generale, si è assistito a un progressivo scivolamento in avanti sulla sella, che ha portato la maggior parte dei ciclisti a sedersi così avanti da vanificare tutti gli effetti positivi di una sella della taglia ideale per le proprie misure.

Ricordiamo infine che adottare una posizione corretta in sella non aiuta soltanto a preservare la salute di vasi e nervi della regione perineale, ma favorisce anche la rotazione in avanti del bacino, riducendo così il sovraccarico lombare e aumentando il profilo aereodinamico del tronco.

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